È possibile eseguire una mammografia con protesi mammarie in silicone?

Si può fare una mammografia con protesi? 1

Sì, senza alcun problema. È possibile fare una mammografia con protesi. Inoltre, è essenziale che continui a fare esami e controlli con regolarità.

Le protesi non devono essere un impedimento alla tua salute. Con l’informazione e il controllo adeguati, puoi continuare ad effettuare i tuoi esami con tranquillità e in sicurezza.

Come si fa una mammografia con protesi mammarie?

La mammografia con protesi mammarie è un esame che consente di valutare il tessuto mammario su donne con protesi al seno. Gli impianti possono rendere difficile la visione di parte del tessuto, pertanto a volte i tecnici devono utilizzare manovre speciali chiamate proiezioni di Eklund o “a pizzicotto”, che consentono di spostare le protesi all’indietro contro la parete del petto, mentre il tessuto della mammella viene tirato in avanti per ottenere una migliore visibilità durante una mammografia con protesi mammarie.

In questo modo si acquisiscono immagini nitide e diagnostiche, minimizzando i rischi e ottenendo le informazioni necessarie.

Considerazioni e precauzioni nell’eseguire una mammografia con protesi

  • Informa sempre il centro radiologico della presenza di protesi al seno.
  • Esegui l’esame con personale specializzato in mammografia con protesi al seno.
  • Porta sempre con te la Scheda Paziente che ti ha fornito il chirurgo dopo l’operazione. Così il tecnico potrà verificare i dettagli delle tue protesi.

Differenze rispetto alla mammografia senza protesi

La principale differenza riguarda la tecnica: mentre in una mammografia standard si comprime solo il tessuto mammario, per le donne con protesi è necessario spostare con cautela la protesi del seno per ottenere immagini del tessuto reale.

La presenza di protesi può rendere più difficile l’acquisizione di immagini di qualità e la visione completa del tessuto mammario in studi convenzionali. Pertanto, è necessario informare il radiologo responsabile affinché possa utilizzare la tecnica corretta e adattare la compressione dell’esame. 1,2,3,4

Altri metodi, come l’ecografia e la risonanza magnetica, possono essere utili, insieme alla mammografia, poiché non richiedono compressione e consentono l’esplorazione da qualsiasi angolo. 1,2,3,4

In altre parole, la mammografia rimane comunque un esame efficace, anche con le protesi in silicone. Ciò che cambia è l’approccio tecnico, che è totalmente prevedibile e sicuro se effettuato da professionisti qualificati.

Ciò fa sì che l’esame possa durare un po’ di più e che si abbia bisogno di più proiezioni.

Quando è indicata una mammografia in presenza protesi?

L’indicazione di fare una mammografia non cambia se si hanno delle protesi. Si consiglia:

  • A partire dai 40 anni come screening regolare.5
  • Prima, se ci sono precedenti familiari di cancro alla mammella.6
  • In qualsiasi momento, se noti dei cambiamenti alle mammelle, come noduli, infossamenti o secrezioni.7

Ci sono interferenze in una mammografia con protesi mammarie?

L’interferenza si verifica quando la presenza di protesi provoca una lettura errata del risultato, ad esempio: diagnosi falso-positiva di rottura, provocando espianti non necessari.

Le protesi al seno possono interferire nella qualità della mammografia, coprendo macchie sospette del tessuto mammario, mascherando i risultati e ritardando l’inizio del trattamento antitumorale. Pertanto, il paziente deve essere orientato e istruito a richiedere i servizi di professionisti che abbiano esperienza nella realizzazione di mammografie a pazienti con protesi mammarie, informando il radiologo della necessità di adattare la compressione mammografica e, nel caso di protesi al seno Silimed, non dimenticarsi di mostrare la “Scheda di tracciabilità del prodotto Silimed”– per Paziente”, parte fondamentale nella fase post-operatoria per garantire la sicurezza delle protesi mammarie.

Consigli prima di fare una mammografia con protesi

  • Rivolgiti a un centro specializzato in pazienti con protesi mammarie.
  • Comunica sempre che hai delle protesi prima dell’esame.
  • Se noti dei cambiamenti nelle mammelle, informa il radiologo.
  • Porta referti precedenti, se ne hai, per confrontare i risultati.

 

Per questo, in alcuni casi, la mammografia si completa con ecografia o risonanza magnetica per avere una diagnosi completa.

Informazioni che devi comunicare al tecnico

  • Tipo di protesi
  • Anno di posizionamento.
  • Interventi precedenti alla mammella.
  • Se hai notato fastidi, cambiamenti o alterazioni recenti.

Domande frequenti sulle mammografie con protesi

Una mammografia con protesi fa più male rispetto ad una normale? 8

Non per forza, ma può essere un po’ più scomoda. Le protesi richiedono una maggiore compressione e manovre speciali per spostare le protesi e ottenere immagini nitide del tessuto mammario.

Ogni quanto tempo si può eseguire una mammografia con protesi? 9

La frequenza consigliata è la stessa di quella per le donne senza protesi: una volta ogni uno o due anni, in base a età, storia clinica e indicazioni mediche.

Che succede se la protesi è recente? 10

Se la protesi è recente (meno di 6 mesi), di solito è necessario attendere prima di eseguire una mammografia, a meno che non ci sia un’indicazione medica urgente. In questa fase, il tessuto sta ancora cicatrizzando e può essere infiammato, il che rende difficile l’acquisizione di immagini accurate e aumenta il rischio di fastidi.

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Presente sul mercato dal 1978.
Il più grande produttore di protesi in gel di silicone in America Latina.

Leader nelle vendite nel mercato brasiliano e presente in diversi paesi del mondo.

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Prima azienda al mondo a identificare ogni impianto con un numero di serie individuale, che consente la tracciabilità del prodotto e fornisce maggiore sicurezza a medici e pazienti.

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